venerdì 12 ottobre 2018

Debito pubblico italiano vs Debito pubblico giapponese

Il debito pubblico, si manifesta con le obbligazioni emesse dal Ministero del Tesoro, si forma perché le spese dello Stato sono maggiori delle sue entrate creando deficit pubblico. La differenza, se non è finanziata con l’emissione di moneta, è coperta con l’emissione di obbligazioni. 
Oggi il debito pubblico italiano è circa il 130% del PIL ovvero 2300 miliardi di euro.
Il debito pubblico italiano,purtroppo non è in mani italiane e quindi l'Italia non puo' avere tutto il raggio d'azione che ha invece il Giappone, che ha il 90% del proprio debito in mano propria ossia in mano giapponese. Un pò come avveniva a metà degli anni '80 in Italia,periodo di massimo splendore dello nostro paese,circa il 90% del debito pubblico italiano era detenuto da italiani.
Oggi solo il 5% del debito pubblico italiano è in mani italiane ,circa 130 miliardi di euro.
Oggi investitori non residenti in Italia ne hanno circa il 35%,le banche circa il 26%,istituzioni finanziarie,fondi e assicurazioni il 18% e circa il 16% dalla BCE direttamente o con la sua succursale Banca d'Italia. 

Il debito pubblico del Giappone è di circa 1 quadrilione di YEN ossia 8000 miliardi di euro, quattro volte ,quasi, quello italiano.

Il debito pubblico del Giappone è il 253% del proprio PIL
Il debito pubblico del Giappone è il più alto del mondo.

Il Giappone non corre nessun rischio default e lo spread non è minimamente un ostacolo,poichè i tassi di interesse sono tra i più bassi al mondo


I tassi di interesse in Gaippone sono tra i più bassi al mondo e non decisi dal mercato come quelli italiani.


Il debito pubblico rappresenta la somma dei debiti contratti da uno stato,per far fronte ai propri fabbisogni di spesa. Quando le spese di un qualsiasi stato ,superano le entrate (tasse) ,si realizza un deficit di bilancio che va di anno in anno ad incrementare lo stock di debito pubblico.



Giappone in grande ascesa economica con un debito pubblico che non pesa sullo stato www.thetradingonline.it


Nel momento in cui il debito è detenuto per lo piu da investitori stranieri,il rischio di subire problemi speculativi sul mercato dei titoli è molto più concreto.


Gli investitori stranieri che siano privati o istituzioni,solitamente da una parte applicano una forte speculazione e dall'altra disinvestono se uno stato subisce o va incontro a delle problematiche pratiche,interne,burocratiche o istituzionali.


Nel caso dell'Italia comanda il mercato ed anche alle agenzie di rating,spesso sotto inchiesta ,che si esprimono sommariamente di paese in paese,è stata data voce in capitolo. 

La procura di Trani nel 2012 ha aperto un inchiesta per valutarne l'affidabilità e l'oggettività delle valutazioni da parte delle agenzie di rating sotto l'ipotesi di reato di aggiotaggioturbativa e manipolazione di mercato e abuso di informazioni privilegiate
Standard and Poor's in particolare nel 2012 è stata accusata di aver architettato

"una serie di artifici concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell'immagine, prestigio e affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari" a causa anche di "analisti (non identificati) inesperti e incompetenti" a mezzo di comunicazioni ai mercati fatte "in maniera selettiva e mirata in relazione al momento di maggiore criticità della situazione politica economica italiana cagionando alla Repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravità".


Lo stesso Governatore della BCE Draghi nel corso degli ultimi anni,ha manifestato la propria distanza e poca considerazione che nutre verso le agenzie di rating.


L'ESMA nel corso degli ultimi anni ,ha fatto dei passi in avanti ponendo dei vincoli e paletti a queste agenzie ma è evidente che non possono delle agenzie poco trasparenti e con determinati precedenti,essere legittimate nell'esprimere dei giudizi sulle condizioni generali o nello specifico di stato in stato.


Il debito pubblico del Giappone a differenza di quello italiano,è detenuto da soggetti residenti ,la Banca del Giappone (日本銀行 Nippon Ginkō, BOJ) è la banca centrale giapponese ,a livello internazionale conosciuta come BOJ ne ha il 43% ,le banche il 19% ,assicurazioni e fondi pensione il 20% ,fondo pensionistico nazionale l'8% e i risparmiatori l'1%. 


Quando un debito è detenuto dalla Banca centrale di un paese,è come se quella parte di debito pubblico non ci fosse,perchè a fine anno la banca centrale restituisce nelle casse dello stato gli interessi pagati dal governo centrale.


Oggi ,solo l'11% del debito pubblico giapponese è in mano ad investitori stranieri



Le ragioni per cui oggi,gran parte del debito giapponese è detenuta da soggetti residenti ,è da attribuirsi agli alti tassi di risparmio delle famiglie e delle imprese giapponesi. Oltre questo gli asiatici non amano il rischio e hanno da sempre preferito il canale interno,acquistando titoli giapponesi.

CON UN GRANDE RISPARMIO INTERNO E CON UN CANALE PREFERENZIALE ALL'ACQUISTO DI TITOLI GIAPPONESI ,IL GIAPPONE SI PUO' PERMETTERE DI NON RICORRERE AD INVESTITORI ESTERI ,MANTENENDO MOLTO BASSI I TASSI DI INTERESSE SUI TITOLI DI STATO







In Italia il Ministero del tesoro ,tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 ha deciso per l'internazionalizzazione del debito pubblico italiano ossia da famiglie italiane ad investitori internazionali tra banche internazionali,fondi,governi esteri,banche centrali etc

Le aste le ha rese marginali ossia il tasso di interesse lo decide il mercato che ovviamente fa i propri interessi speculativi e come Primary Dealer hanno una corsia preferenziale le grandi banche estere che riforniscono i fondi internazionali.
L'Italia quindi non può seguire l'esempio del Giappone perchè la struttura del proprio debito ha una natura diversa allo stato dell'arte











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